L’EROISMO DI SAN TOMMASO MORO, PATRONO DEI POLITICI
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Questo splendido film vincitore di 6 Oscar (tra cui: miglior film, migliore regia, migliore attore protagonista, miglior sceneggiatura), pone una cruciale problematica: che cosa realmente siamo? O meglio che cosa fa di noi stessi…”noi stessi”?
Al di là della nostra quotidiana esperienza di vita fatta di lavoro, amicizie, affetti, successi e fallimenti, esperienza soggetta al mutare delle maree del tempo, c’è un qualcosa che non saremmo mai disposti a fare, anche di fronte alle più sfrenate possibilità di arricchimento, successo, potere? Riusciremmo a dire “NO!” qualora sentissimo che la parte più profonda e nobile di noi stessi sarebbe irrimediabilmente violentata dal nostro svenderci? Abbiamo veramente dentro di noi un qualcosa di immutabile, geneticamente non programmato per adattarsi e sopravvivere sempre e comunque?
Cerchiamo un po’ di Tommaso Moro in ognuno di noi di Federica Chiavaroli
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Riflettendo sul discorso tenuto dal Santo Padre, Benedetto XVI, alla Westminster Hall il 17 settembre 2010, ho constatato la straordinaria attualità della vicenda di Tommaso Moro. La sua figura oggi rappresenterebbe di per sè un ossimoro, una contraddizione in termini: un Politico Santo. In questo momento, nel quale demagogia, populismo e sentimenti di antipolitica dominano il nostro Paese, accostare la figura di un politico alla santità è quanto di più distante possa esserci dall’opinione comune. E proprio per questo, riflettere sulla figura di Tommaso Moro è ancora più utile, in quanto è testimone della irrinunciabilità della libertà di coscienza ed insieme della responsabilità di un uomo di stato.
«Passio» secondo Tommaso Moro di Monsignor Gianfranco Ravasi
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Passa in tv un modesto (e quindi pettoruto e arrogante) politico e m’accorgo che proclama con autocompiacimento: «Non sono un uomo per tutte le stagioni». Il misero è convinto, con questa professione di coerenza, di celebrare la sua cristallina identità; egli ignora che «uomo per tutte le stagioni» era, in realtà, la solenne epigrafe che Erasmo da Rotterdam aveva assegnato a un altro politico, questa volta grande, modesto (in ben altro senso) e veramente coerente, cioè Tommaso Moro. Anzi, fu proprio quella definizione a diventare nel 1966 il titolo di un film straordinario di Fred Zinnemann, A Man for All Seasons, con un cast “stellare”, dal formidabile protagonista Paul Scofield a Orson Welles, da Vanessa Redgrave a Susanna York, da Nigel Davenport a Robert Shaw, e con un bottino finale di cinque Oscar.
Gesù al Getsemani – De tristitia Christi (Economica dello spirito)
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Si tratta della meditazione sulla passione di Cristo che l’autore scrive mentre è in prigione alla Torre di Londra, in attesa della condanna a morte. È un testo libero da schemi, al di là del seguire la progressione della Passione, in cui vi sono meditazioni in cui Moro sembra parlare a se stesso e brani di tipo quasi omiletico , esposti da Moro stesso o che lui mette in bocca a Gesù. I temi sono quindi diversi: dal dovere di ringraziare Dio dopo i pasti, alla preghiera, dalla paura di fronte al martirio al sonno dei pastori, all’interrogarsi sulle ragioni della tristezza di Cristo. Strutturato in due parti (la seconda molto più breve) in cui ogni capitoletto è preceduto dal testo evangelico che viene commentato o meditato.
Preghiere e Lettere dalla Torre
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Vergate “col carbone” nella solitudine di una cella, dove Tommaso Moro consumò, prima di salire sul patibolo, l’ultimo tratto di una esistenza luminosa e straordinaria, queste Lettere – insieme alle Preghiere – sono fra le più alte testimonianze della possibile nobiltà e forza dello spirito umano per la tensione morale che comunicano e la qualità umana che in esse si esprime.
Utopia
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Tommaso Moro in Utopia descrive un’immaginaria isola-regno abitata da una società ideale, nella quale alcuni studiosi moderni hanno ravvisato un opposto idealizzato dell’Europa sua contemporanea, mentre altri vi riscontrano una satira sferzante della stessa. Moro derivò il termine dal greco antico con un gioco di parole fra ou-topos (cioè non-luogo) ed eu-topos (luogo felice); utopia è quindi, letteralmente, un ”luogo felice inesistente”. Titolo originale: ”Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia”.
Centro Culturale Tommaso Moro
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Il Centro Culturale Tommaso Moro è stato fondato con atto notarile il 5 giugno 1991.
E’ un’associazione apolitica, apartitica e senza finalità di lucro per la promozione di attività ed interventi culturali. E’ iscritta all’Albo Comunale di Basiglio delle libere forme associative.
Il Centro Culturale Tommaso Moro promuove la formazione socio culturale favorendo in modo particolare la conoscenza nella società della dottrina sociale della chiesa cattolica attraverso manifestazioni culturali di vario tipo.