LA DEMOCRAZIA, QUESTA SCONOSCIUTA.
IL C.C. TOMMASO MORO INCONTRA IL PROF. GIUSEPPE POLISTENA
Può il concetto di democrazia creare una sorta di inquietudine, se il termine sottintende l’idea di pluralismo, sovranità popolare, dialettica tra istituzioni che dovrebbero operare per il bene comune?
L’evento proposto dal Centro culturale Tommaso Moro l’11 maggio 2025 a Vione e patrocinato dal Comune di Basiglio, ha affrontato un tema dal contenuto impegnativo: “ Le ombre della Democrazia “, e lo ha fatto nel momento in cui, come diceva il nostro compianto Papa Francesco, il mondo vive una terza guerra mondiale a pezzi e troppe sono le tensioni che lo dividono. Il prof. Giuseppe Polistena è stato il relatore che ci ha portato a riflettere sugli aspetti positivi e negativi del sistema democratico, sulle luci e le ombre che si sono create nel suo millenario percorso.
Filosofo di grande spessore e dalla cultura profonda e poliedrica, Polistena è stato da sempre interessato ai rapporti tra la filosofia della conoscenza teoretica e la dimensione politica ed ha seguito un proprio percorso di indagine filosofica sulle forme politiche che ci ha illustrato con grande abilità dialettica.
Esercitare la democrazia significa fare politica, la cui data di nascita si fa risalire all’antico mondo greco quando Platone definiva questa innovativa grandezza storica e filosofica scienza politica e Aristotele delineava l’uomo come animale politico. Tuttavia fin dalla nascita, la politica porta in sé l’errore di cui, a distanza di millenni, paghiamo le conseguenze, come dimostrano le istituzioni mondiali in crisi perché disfunzionali e, definite da Polistena, patologiche.
Le ragioni dell’errore emergono nel lungo percorso fatto dalla cultura occidentale, che pare non comprenda che la politica nasce per limitare e controllare il potere, non per esercitarlo. Il funzionamento patologico che affligge gli attuali sistemi sociali e politici, che mina la democrazia, ha bisogno di cure e correzioni; l’uomo è capace di fare politica solo se inserito in una dimensione fisiologica e una delle tante modalità sarebbe, per un politico, non vivere ruoli di conflitto in seno alle istituzioni e quindi una stessa persona non dovrebbe ricoprire cariche diverse. Nasce inoltre la necessità di temporizzare il potere, perché principio fondamentale di un sistema democratico, come già ai tempi dell’antica Roma, è governare ed essere governati a turno, a garanzia della libertà e dell’uguaglianza tra uomini, al fine di evitare corruzione, carenza di obiettivi, attenzione mirata a raccogliere voti.
Polistena lascia una speranza nel momento in cui si fissano regole e riforme per un buon funzionamento del sistema, dedicando sempre uno sguardo complessivo alla società e ai valori universali che reggono il mondo.
Molte ed interessanti le domande che sono state poste a fine conferenza tra le quali l’influenza del capitale sul sistema politico, che compera e guida l’informazione, ombra manipolatoria sulla democrazia. A volte le istituzioni non fanno politica ma semplici trattative economiche.
Si è ragionato, inoltre, sull’influenza della religione, sulla figura della donna, sulla denatalità che è ai massimi storici, ma credo che a tutti noi serva un nuovo incontro che già ora proponiamo a Giuseppe Polistena, a cui va il nostro grazie e il plauso dei partecipanti e del Tommaso Moro.
Giuliana Bonci




LE OMBRE DELLA DEMOCRAZIA
Al C. C. TOMMASO MORO, CONFERENZA-DIBATTITO SU
LE OMBRE DELLA DEMOCRAZIA
In un mondo lacerato da molte decine di guerre, oltre a quelle su cui sono accesi i riflettori; in un Occidente in cui le democrazie liberali sembrano vacillare sotto gli attacchi delle autarchie; in un’Europa nella quale gli interessi sovranazionali faticano a prevalere su quelli nazionali… insomma, in uno scenario geo-politico veramente preoccupante, il Centro Culturale Tommaso Moro fa una proposta coraggiosa: una conferenza-dibattito dal titolo emblematico “Le ombre della Democrazia” che si svolgerà – non certo per caso – all’indomani, o quasi, dell’ottantesimo anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal fascismo.che
Con questa iniziativa, il nostro Centro Culturale – da oltre trent’anni fedele alla sua mission di promozione della Cultura – si propone l’obiettivo di fornire spunti di riflessione sulle luci e sulle ombre del sistema democratico e di favorire il confronto di idee tra i partecipanti.
A tal fine, ha affidato questo delicato compito a un relatore dalla Cultura profonda e poliedrica e dall’atteggiamento misurato quale è il filosofo Giuseppe Polistena, nostro concittadino, che saprà aiutarci a capire il profondo significato di questa “cosa” chiamata Democrazia.
La conferenza-dibatto “Le ombre della democrazia” è patrocinata dal Comune di Basiglio e si terrà nella sala grande del Polo culturale Il Mulino di Vione, Domenica 11 Maggio 2025, alle ore 18.
NB: l’evento è stato anticipato alle 17.30
Vi aspettiamo numerosi.
Il Consiglio Direttivo del C.C. Tommaso Moro
CHI È GIUSEPPE POLISTENA
Laureato in Filosofia e docente in alcuni licei di Milano, nel 1981 ha fondato la rivista filosofico-letteraria “Malvagia”. Dal 2005 fino al pensionamento è stato dirigente scolastico del Civico Liceo Manzoni di Milano. Da sempre interessato ai rapporti tra la teoresi e la dimensione politica, ha seguito un suo percorso di indagine filosofica i cui risultati sono raccolti nel testo “Diacronia”, pubblicato da Mimesis nel 2016. Con la stessa casa editrice, ha pubblicato nel 2022 “Politica, questa sconosciuta”.


AL C.C. TOMMASO MORO SI PARLA DI ISLAM
Le aspettative per la conferenza- dibattito sulla “ Storia delle Istituzioni Musulmane” erano alte sia per l’attualità dell’argomento che per lo spessore del relatore, Marco Rossignoli, docente di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università Cattolica di Milano dove, tra l’altro, tiene dei moduli di storia medio- orientale contemporanea con focus specifico sul conflitto arabo-israeliano. Dunque, ce n’era abbastanza per attirare un pubblico numeroso e intellettualmente vivace quale quello che il 16 marzo 2025 ha gremito la sala Spazio-Incontri della parrocchia Gesù Salvatore di Milano3. E le aspettative non sono state deluse perché il nostro giovane e brillante relatore ha spiegato, con impeccabile rigore storico, la ratio che ha dato vita all’organizzazione del mondo musulmano e alla sua strutturazione. Infatti, partendo dal 622, pietra miliare nella storia dell’islam che indica l’egira, cioè il trasferimento di Maometto dalla Mecca a Medina, Rossignoli ha fatto riferimento al Corano, libro sacro dell’islam, alle sue ambiguità interpretative, al valore etico-sociale e politico e non solo religioso dei suoi precetti… Ha poi raccontato quello che è successo, dopo la morte del Profeta, nel mondo arabo alla ricerca del successore; ha mostrato come quest’ultimo inizialmente sia stato scelto in modo democratico tra gli anziani delle famiglie-clan e come, infine, questa carica sia diventata ereditaria, con le conseguenze del caso. Con la chiarezza espositiva di chi sa bene quello che dice e con l’ausilio di slide appropriate, Marco Rossignoli ha spiegato questo e molto altro ancora a oltre un centinaio di presenti attenti e interessati.
Impossibile riassumere in poche righe l’intera lezione. Ci limitiamo, pertanto, a sottolineare che il nostro relatore, tra le altre cose, ha messo in evidenza il fatto che l’islam non ha un unico “capo” ma tanti “imam” che interpretano il Corano non sempre in modo univoco, creando confusione e divisione dentro e fuori le comunità islamiche e che la cosa ci riguarda da vicino perché la mancanza di un unico referente rende ancor più difficile il dialogo con le altre religioni. A complicare la situazione si aggiunge, non da ultimo, il grave problema del terrorismo. A questo proposito, Marco ha proiettato l’immagine simbolo dell’attentato alle Torri Gemelle e, parallelamente, la prima pagina di un quotidiano italiano che titolava “Bastardi islamici”e continuava sostenendo una tesi semplicistica e discutibile così sintetizzabile: “tutti i musulmani sono terroristi”.
Ora- fermo restante il fatto che nessuno vuole minimizzare il terribile problema dell’integralismo religioso e del terrorismo- è evidente che di fronte a titoli e a generalizzazioni di questo genere, che parlano “alla pancia e non alla testa”, bisogna essere cauti e valutare i fatti e le opinioni con sano senso critico, prima di tutto perché le generalizzazioni non rendono giustizia alla verità e poi perché minano le basi di qualsiasi tentativo di dialogo e di pacifica convivenza.
La storia raccontata dal professor Rossignoli e le relative considerazioni hanno suscitato molte e interessanti domande da parte del pubblico alle quali lo stesso ha risposto con competenza e con fare amabile e simpatico, inserendo qua e là qualche battutina ma rimanendo sempre aderente al tema. Ovviamente l’ampiezza e la delicatezza dell’argomento, la complessità delle situazioni, le sue implicazioni sulla vita di tutti i giorni non permettono a nessuno di avere soluzioni valide e condivise da tutti. Del resto, l’obiettivo del Centro Culturale Tommaso Moro – che ha promosso l’iniziativa- era quello di offrire una corretta analisi storica delle Istituzioni musulmane; di coglierne le implicazioni sociali dalla sua nascita a oggi; di considerare le ripercussioni che i regimi teocratici hanno sulla vita di tutti. Insomma, di offrire spunti di riflessione. Obiettivo raggiunto? Ce lo auguriamo.
IL DIRETTIVO DEL C.C. TOMMASO MORO
STORIA DELLE ISTITUZIONI MUSULMANE
STORIA DELLE ISTITUZIONI MUSULMANE ….. Perché parlarne
Perché parlare di istituzioni musulmane in un Paese cattolico quale è il nostro? E perché a farlo è proprio il Tommaso Moro che è un centro culturale che già nel nome dichiara la sua identità cattolica?
Queste a altre domande simili possono sorgere spontanee di fronte alla notizia di una conferenza -dibattito dal titolo “Storia delle istituzioni musulmane”, proposta dal Centro Culturale Tommaso Moro, il prossimo 16 Marzo. Le domande sono semplici ma richiedono risposte complesse e articolate che vanno ricercate a monte, nel concetto di Cultura, quella con la maiuscola.
Per scelta, tralascio di esaminare le diverse accezioni del termine cultura e provo semplicemente a spiegare come la intende il Tommaso Moro che, nella sua più che trentennale attività, si pregia di avere promosso e di continuare a promuovere la Cultura nel territorio di Basiglio e non solo.
Per il nostro Centro, la Cultura è quella cosa capace di suscitare domande, di far nascere dubbi, di mettere in discussione noi stessi e le nostre certezze; è quella cosa che stimola una sana curiosità intellettuale, che porta alla ricerca e alla lotta ai pregiudizi e agli stereotipi che sono un serio ostacolo alla vera conoscenza. Detto in altri termini, la Cultura promossa dal Tommaso Moro è aperta e inclusiva e ha come obiettivo il superamento degli steccati e la creazione di ponti capaci di traghettarci pacificamente verso una società multietnica, multireligiosa e multiculturale che, fermo restante il rispetto della propria identità e della propria storia, non ha paura della diversità; che non vede nell’altro il nemico anche perché è consapevole che “l’altro, per l’altro, siamo noi”. E mi fermo qui per non farla troppo lunga.
Per diffondere la cultura così intesa, il nostro Centro usa diverse modalità: conferenze, tavole rotonde, presentazione di libri, concerti, spettacoli teatrali, pomeriggi letterari, reading di poesia e musica e altro ancora. Le tematiche scelte di volta in volta sono diverse e variegate ma sempre tali da suscitare l’interesse e la partecipazione di un pubblico numeroso anche perché sono affidate a relatori competenti e di notevole spessore culturale.
E siamo sicuri che sarà così anche nel caso della conferenza-dibattito su “Storia delle Istituzioni musulmane”in programma Domenica 16 Marzo 2025, alle 15,30 nella Sala Spazio-Incontri della parrocchia Gesù Salvatore di Milano Tre.
L’argomento, di indiscutibile attualità, sarà trattato con rigoroso taglio storico da Marco Rossignoli, docente dell’Università Cattolica di Milano e profondo conoscitore del mondo musulmano e della complessa questione arabo-israeliana,
Vi aspettiamo numerosi.
Per il Centro Culturale Tommaso Moro
La Presidente Rosetta Cannarozzo
CHI È MARCO ROSSIGNOLI
Nato a Milano e vissuto a Basiglio dove ha frequentato la scuola dell’obbligo, Marco Rossignoli si è laureato in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali” all’Università Cattolica di Milano dove ha proseguito il suo percorso di studio e ricerca con il Dottorato in “Istituzioni Politiche” del professore Paolo Colombo con il quale collabora anche per il progetto “Storia e Narrazione”.
Sempre nello stesso ateneo, dal 2010, è cultore della materia per i corsi di “Storia contemporanea” e, all’interno dello stesso corso, tiene dei moduli di storia mediorientale contemporanea con focus specifico sul conflitto arabo-israeliano. Dal 2016 è docente di “Storia delle istituzioni politiche”
Quando smette i panni del professore universitario, Marco Rossignoli indossa generosamente quelli del volontario soccorritore della locale Croce Amica.
INSIEME PER LA PACE
Carissimi soci e amici,
vi informo che il Centro Culturale Tommaso Moro é tra le Associazioni del territorio che ha collaborato con l’Amministrazione comunale per la realizzazione del concerto per la Pace.
Sullo stesso palco del Mulino di Vione, oltre a una pianista e a un’attrice, si esibiranno due violiniste, una Russa e una Ucraina.
La presenza in contemporanea di due musiciste provenienti da due Paesi in guerra é – ipso facto- un segnale di un grande desiderio di Pace.
Noi condividiamo questo desiderio e per questo vi aspettiamo numerosi
Domenica 23 Febbraio 2025, alle ore 17, al Mulino di Vione.
Cordialmente
Rosetta Cannarozzo
